“Dio non ci chiederà se siamo stati battezzati, ma se siamo stati fratelli e sorelle”.
Attacca Salvini e i cristiani che appoggiano la politica razzista, Alex Zanotelli, il missionario oggi ottantenne che ha trascorso la sua vita in Africa e tra gli ultimi della terra. Invitato a Torre del Greco dal direttore artistico di Devozioni, Gigi Di Luca, il comboniano arriva al complesso della Santissima Trinità e rompe subito gli schemi e le convenzioni entrando nel vivo di ciò che gli sta particolarmente a cuore: la sacralità dell’essere umano. Con tono sempre pacato e voce quasi sommessa, snocciola numeri e statistiche e parla di povertà, disuguaglianza, ingiustizia, migrazione e razzismo. Punta l’indice contro lo strapotere delle multinazionali che sfruttano uomini e donne in Bangladesh e nei Paesi più arretrati. Condanna l’imbarbarimento del linguaggio e condanna senza mezzi termini la politica “immorale, disumana e anticostituzionale che respinge i migranti e finanzia dittatori come Erdogan facendo accordi per bloccare le persone in fuga dalla guerra e dai cambiamenti climatici”.
Riferendosi, poi, al proliferare di atteggiamenti razzisti anche tra coloro che si definiscono cristiani, che vanno messa facendo attenzione al culto ma non alla vita del prossimo, attacca: “I nostri nipoti, diranno di noi ciò che noi oggi diciamo dei nazisti”. E aggiunge: “Il grido dei poveri della terra, deve toccarci sempre perché culto e vita devono coincidere. Il cristiano ha una responsabilità che non deve dimenticare e un potere che deve usare per boicottare i grandi marchi che affamano gli uomini. Noi siamo per la non-violenza-attiva, sempre”.